Scrittore russo. Nel 1871 si recò a studiare a Pietroburgo all'Istituto
di tecnologia; poi passò a Mosca alla scuola di agricoltura, dalla quale
fu espulso per essersi iscritto a un'associazione politica segreta. In questi
anni cominciò a pubblicare i primi suoi racconti. Arrestato ed esiliato,
nel 1885 ebbe il permesso di ritornare in Russia e si stabilì a
Nižnij-Novgorod, dove scrisse la maggior parte dei racconti che
richiamarono l'attenzione su di lui:
Il sogno di Makar (1885),
La
foresta mormora (1886), ecc. Quando, nel 1891, scoppiò la grande
carestia nella Russia meridionale, prese parte all'opera di soccorso e
affidò poi le proprie impressioni a un volume,
Nell'anno della
fame, dove si rivela anche il combattente per le cause sociali che
andò sviluppandosi in lui negli anni seguenti. Nel 1893
K. fece un
viaggio in America e, finalmente, nel 1896 ritornò a Pietroburgo per
partecipare attivamente alla rivista dei populisti,
La ricchezza russa.
Dal 1900 al 1921 scrisse altri racconti, ma soprattutto partecipò con
scritti ad avvenimenti vari della vita sociale russa. Scoppiata la rivoluzione
del 1917 scrisse
La caduta del potere zarista. Morì quando ancora
lavorava intorno alla sua opera principale, le sue memorie intitolate
Storia
di un mio contemporaneo (Žitomir 1853 - Poltava 1921).